LA VALLE VECCHIA
La località della Brussa rappresenta la porta d'ingresso a Vallevecchia e alla laguna di Caorle, luoghi di valenza ambientali unici nell'Alto Adriatico. E' un piccolo paese dove comunque sono stati effettuati dei ritrovamenti di insediamenti romani.
CHE COS’E’ VALLE VECCHIA?
Valle Vecchia è un sito di straordinario interesse ecologico. Ultima propaggine del comune di Caorle prima di Porto Baseleghe e quindi di Bibione, si estende per circa 700 ettari, delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali.
A questa superficie ampiamente manipolata dall'uomo se ne affianca una rimasta più selvaggia: sul lato che dà al mare, Valle Vecchia offriva e offre una lunga spiaggia priva di insediamenti turistici coronata da una fitta pineta impiantata artificialmente sul complesso sistema di dune presenti in origine. Infatti Valle Vecchia, oltre ad essere una meta di sicuro interesse per gli amanti delle gite fuori porta e della natura incontaminata, può essere considerata come una località balnaere unica nel suo genere.
Esse offre la possibilità di trascorrere una giornata di puro relax in una spiaggia che conserva ancora intatte le sue caratteristiche selvaggie, una spiaggia che non ha niente a che vedere con l’attrezzatissimo litorale presente in tutto il veneto.
Inoltre, la bellezza e la particolarità di questo luogo mi inducono a considerare come una proposta di primo piano quella di effettuare un’escursione in bicicletta per poter ammirare tali bellezza restando a stretto contatto con l’ambiente circostante.
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO
L'itinerario ha inizio dal ponte della Brussa, ponte che rappresenta anche l'unico punto di connessione dell'isola con la terraferma. Il percorso si presenta di configurazione anulare.
Scendendo dal ponte della Brussa, si procede dritti per circa 400 metri su strada sterrata, quindi si svolta a sinistra per una delle strade bianche di servizio all'attività agricola, facendo attenzione a mantenersi sulla sponda destra dello scolo.
Si procede quindi per seicento metri scarsi, fino ad incontrare il canale Baseleghe. Il sentiero ora piega a destra e affianca, per un tratto di circa un chilometro e mezzo il canale Baseleghe. Questo tratto si dimostra di particolare interesse, in quanto segue l'andamento meandriforme del canale, consentendo così di apprezzare i numerosi scorci visuali sempre diversi; lungo questo sentiero, inoltre, è possibile incontrare un paio dei tipici casoni
lagunari che caratterizzano l'intera zona.
Al temine di questo tratto si giunge in prossimità del paesaggio marittimo: salendo sull'argine, infatti, è possibile godere di ampie visuali panoramiche sugli specchi acquei di porto Baseleghe, e, sulla sponda opposta, di Bibione.
Riprendendo l'itinerario, si segue il percorso su una strada in terra battuta che affianca per circa cinque chilometri la pineta di recente costituzione e le varie macchie boscate della fascia costiera.
Lungo questa stradina è possibile prendere uno degli innumerevoli accessi al mare segnalati, attraversando così la fitta pineta e le interessanti dune sulle quali insiste.
Continuando il percorso lungo lo sterrato parallelo alla costa, è possibile praticare l'osservazione dell'avifauna, grazie alla presenza di due capanni di osservazione; il percorso conduce poi ad un secondo argine in erba, argine che segue le sinuosità del canale Canalon.
Questo tratto si presenta di estremo interesse; seguendo la stradina ai piedi dell'argine, infatti, è possibile, di volta in volta, ammirare l'esteso paesaggio lagunare di Caorle, costituito da valli, barene, velme, canneti; in particolare, è possibile notare ancora una volta la presenza di costruzioni vallive ormai in estinzione, quali sono i casoni lagunari.
Il sentiero ai piedi dell'argine è lungo complessivamente quattro chilometri e affianca nella sua seconda metà il canale Canadore, canale lungo il quale passa la Litoranea Veneta. Seguendo questo ultimo tratto, ai bordi dell'estesa campagna coltivata, si giunge nuovamente al punto di partenza, in prossimità del ponte della Brussa.
Valle Vecchia è un sito di straordinario interesse ecologico. Ultima propaggine del comune di Caorle prima di Porto Baseleghe e quindi di Bibione, si estende per circa 700 ettari, delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali.

A questa superficie ampiamente manipolata dall'uomo se ne affianca una rimasta più selvaggia: sul lato che dà al mare, Valle Vecchia offriva e offre una lunga spiaggia priva di insediamenti turistici coronata da una fitta pineta impiantata artificialmente sul complesso sistema di dune presenti in origine. Infatti Valle Vecchia, oltre ad essere una meta di sicuro interesse per gli amanti delle gite fuori porta e della natura incontaminata, può essere considerata come una località balnaere unica nel suo genere.
Esse offre la possibilità di trascorrere una giornata di puro relax in una spiaggia che conserva ancora intatte le sue caratteristiche selvaggie, una spiaggia che non ha niente a che vedere con l’attrezzatissimo litorale presente in tutto il veneto.
Inoltre, la bellezza e la particolarità di questo luogo mi inducono a considerare come una proposta di primo piano quella di effettuare un’escursione in bicicletta per poter ammirare tali bellezza restando a stretto contatto con l’ambiente circostante.
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO
L'itinerario ha inizio dal ponte della Brussa, ponte che rappresenta anche l'unico punto di connessione dell'isola con la terraferma. Il percorso si presenta di configurazione anulare.
Scendendo dal ponte della Brussa, si procede dritti per circa 400 metri su strada sterrata, quindi si svolta a sinistra per una delle strade bianche di servizio all'attività agricola, facendo attenzione a mantenersi sulla sponda destra dello scolo.

lagunari che caratterizzano l'intera zona.
Al temine di questo tratto si giunge in prossimità del paesaggio marittimo: salendo sull'argine, infatti, è possibile godere di ampie visuali panoramiche sugli specchi acquei di porto Baseleghe, e, sulla sponda opposta, di Bibione.
Riprendendo l'itinerario, si segue il percorso su una strada in terra battuta che affianca per circa cinque chilometri la pineta di recente costituzione e le varie macchie boscate della fascia costiera.
Lungo questa stradina è possibile prendere uno degli innumerevoli accessi al mare segnalati, attraversando così la fitta pineta e le interessanti dune sulle quali insiste.
Continuando il percorso lungo lo sterrato parallelo alla costa, è possibile praticare l'osservazione dell'avifauna, grazie alla presenza di due capanni di osservazione; il percorso conduce poi ad un secondo argine in erba, argine che segue le sinuosità del canale Canalon.
Questo tratto si presenta di estremo interesse; seguendo la stradina ai piedi dell'argine, infatti, è possibile, di volta in volta, ammirare l'esteso paesaggio lagunare di Caorle, costituito da valli, barene, velme, canneti; in particolare, è possibile notare ancora una volta la presenza di costruzioni vallive ormai in estinzione, quali sono i casoni lagunari.
Il sentiero ai piedi dell'argine è lungo complessivamente quattro chilometri e affianca nella sua seconda metà il canale Canadore, canale lungo il quale passa la Litoranea Veneta. Seguendo questo ultimo tratto, ai bordi dell'estesa campagna coltivata, si giunge nuovamente al punto di partenza, in prossimità del ponte della Brussa.